Il Gruppo Msc esce da Moby: l’armatore Gianluigi Aponte si impegna a restituire entro l’anno il suo 49% della compagnia di traghetti a Vincenzo Onorato, che tornerebbe proprietario della società al 100%.

Il Gruppo Msc, certo di non aver fatto nulla di sbagliato, ma al fine di evitare che l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato proceda e possa comminare una sanzione per condotta anticoncorrenziale a seguito dell’istruttoria avviata lo scorso novembre, venderà il suo 49% di Moby, rinunciando al diritto di pegno sul restante 51% del capitale.

Dall’altra parte, la compagnia di traghetti restituirà al suo salvatore quanto ancora rimane del finanziamento da 243 milioni di euro concesso a dicembre 2023 per chiudere il concordato preventivo.

La vicenda dei traghetti Moby

L’istruttoria dell’Antitrust era stata aperta lo scorso autunno per verificare possibili azioni anticoncorrenziali sulle rotte con Sardegna e Sicilia.

Dopo il salvataggio finanziario e la cessione di alcuni traghetti Moby dall’azienda di Onorato a quelle di Aponte, la vicenda potrebbe dunque concludersi con un’uscita di scena di Msc da Moby.

Manca però un ultimo passaggio: l’Antitrust attende una consultazione degli operatori del mercato ed “eventuali osservazioni sugli impegni presentati dalle società Sas Shipping Agencies Services Sarl, Gnv Spa e Moby Spa dovranno pervenire per iscritto entro e non oltre il 16 agosto 2025”.

E ancora, “eventuali rappresentazioni da parte delle società Sas Shipping Agencies Services Sarl, Gnv Spa e Moby Spa della propria posizione in relazione alle osservazioni presentate da terzi sugli impegni, nonché l’eventuale introduzione di modifiche accessorie agli stessi, dovranno pervenire per iscritto all’Autorità entro e non oltre il 15 settembre 2025”.

Sotto la lente del dell’Antitrust sono finiti i servizi di trasporto marittimo di merci e passeggeri sulle rotte per Sicilia e Sardegna: Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia, Genova-Porto Torres e Napoli-Palermo.

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