Era una mattina di marzo come tante altre quando Ron Bradley si svegliò alle 5:30, con quella sensazione di tranquillità che solo una crociera ai Caraibi sa regalare. Il sole dorato filtrava attraverso le tende della cabina mentre la Rhapsody of the Seas della Royal Caribbean scivolava silenziosamente verso Curaçao. Sul balcone, sua figlia Amy dormiva pacificamente su una sdraio, avvolta nella brezza marina. Il padre sorrise, decidendo di non svegliarla. Fu l’ultima volta che la vide.

Quando Ron tornò un’ora dopo, Amy Lynn Bradley era scomparsa nel nulla. Con lei sparirono anche le certezze di una famiglia e la tranquillità di migliaia di crocieristi che ancora oggi si chiedono: cosa può accadere davvero su una nave da crociera?

Un viaggio che doveva essere perfetto

La storia di Amy Bradley inizia come quella di tanti altri viaggiatori: una famiglia unita, una crociera vinta dal datore di lavoro del padre, l’eccitazione per una settimana di relax nei Caraibi. Era il 21 marzo 1998 quando i Bradley – Ron, Iva e i loro figli Amy di 23 anni e Brad più giovane – salirono a bordo della Rhapsody of the Seas a San Juan, Porto Rico.

Amy era una giovane donna piena di vita: laureata in educazione fisica alla Longwood University con una borsa di studio per il basket, nuotatrice esperta e istruttrice di nuoto certificata. Aveva appena iniziato un nuovo lavoro come consulente informatica e condivideva il suo appartamento in Virginia con il suo adorato bulldog Daisy. La crociera rappresentava una pausa meritata prima di tuffarsi nelle nuove sfide professionali.

Amy aveva inizialmente delle riserve sul viaggio – aveva paura delle altezze e si sentiva intimidita dalle dimensioni della nave – ma la famiglia l’aveva convinta che si sarebbero divertiti molto. Come poteva immaginare che quella decisione avrebbe cambiato per sempre il corso della sua vita?

La notte che tutto cambiò

Il 23 marzo 1998 si rivelò una serata come tante altre a bordo della Rhapsody of the Seas. Dopo la cena di gala, mentre i genitori tornavano in cabina, Amy e Brad decisero di rimanere per il ballo nel nightclub della nave. I registri delle serrature mostrano che Brad entrò nella sua cabina intorno alle 3:35 del mattino, seguito da Amy cinque minuti dopo.

La giovane scelse di dormire sul balcone della famiglia, come aveva fatto altre notti durante la crociera, godendosi la brezza marina. Alle 5:30 del mattino, quando suo padre si svegliò per controllare come stava, la trovò addormentata sulla sdraio. È allora che fece una scelta che si rivelò cruciale: non la svegliò, tornando a letto senza disturbarla.

Un’ora dopo, Amy era sparita. Non aveva preso nemmeno le scarpe.

Un’indagine compromessa fin dall’inizio

Quello che accadde nelle ore successive alla scomparsa di Amy rivela quanto possano essere complesse le indagini su una nave da crociera. I Bradley chiesero allo staff di impedire ai passeggeri di sbarcare, ma ricevettero un rifiuto. La nave attraccò regolarmente a Curaçao alle 6 del mattino, permettendo a 2.400 passeggeri e 765 membri dell’equipaggio di scendere liberamente.

L’equipaggio si rifiutò di fare un annuncio sulla scomparsa di Amy fino alle 7:50, quando la maggior parte dei passeggeri aveva già lasciato la nave. Questo ritardo, secondo molti esperti, compromise irrimediabilmente le possibilità di ritrovarla.

La ricerca vera e propria iniziò solo tra le 12:15 e l’1:00 del pomeriggio, limitandosi alle aree comuni della nave. Le cabine dell’equipaggio e dei passeggeri non furono mai perquisite. La stanza della famiglia Bradley venne pulita prima dell’arrivo dell’FBI, eliminando potenziali prove.

Il mistero del musicista e gli avvistamenti inquietanti

Una delle prime persone sotto inchiesta fu Alastair Douglas, un bassista che si esibiva regolarmente a bordo e che spesso usava il soprannome “Yellow”. Diverse persone, incluso Brad, avevano visto Amy ballare e parlare con Douglas la notte della scomparsa.

Una passeggera diciottenne, Lori Thompson, ha dichiarato di aver visto Douglas e Amy insieme tra le 5 e le 6 del mattino, notando poi Douglas camminare da solo pochi minuti dopo. L’FBI interrogò Douglas, che superò il test del poligrafo, ma il caso rimase aperto.

Ancora più inquietante è la testimonianza di sua figlia, che ha rivelato di aver trovato una borsa piena di foto di donne bianche che non erano sua madre, considerando questo dettaglio sospetto.

Negli anni seguenti si susseguirono avvistamenti che alimentarono la speranza e l’angoscia della famiglia. In agosto 1998, due sub canadesi affermarono di aver visto una donna che corrispondeva alla descrizione di Amy su una spiaggia di Curaçao, accompagnata da due uomini “aggressivi”. Un veterano della Marina, Bill Hefner, sostenne di aver incontrato in un bar di Curaçao una ragazza che disse di chiamarsi Amy Bradley e di essere stata trattenuta contro la sua volontà dopo essere scesa da una nave da crociera.

Netflix riaccende i riflettori sul caso

Ventisette anni dopo quella tragica mattina, il caso di Amy Bradley torna sotto i riflettori grazie alla nuova docuserie Netflix “Amy Bradley Is Missing”, uscita il 16 luglio 2025. La serie in tre episodi, diretta da Ari Mark e Phil Lott, presenta per la prima volta in modo pubblico il fatto che Amy si era dichiarata gay ad amici e famiglia poco prima della scomparsa, un dettaglio che potrebbe essere rilevante per comprendere la sua personalità e le sue motivazioni.

L’FBI mantiene ancora attiva una pagina dedicata al caso, con simulazioni che mostrano come Amy potrebbe apparire oggi a 51 anni. I registri ufficiali indicano che se qualcuno ha informazioni sulla scomparsa di Amy Lynn Bradley, dovrebbe contattare l’ufficio FBI locale o l’ambasciata americana più vicina.

Le ombre del settore crocieristico

Il caso di Amy Bradley ha sollevato questioni fondamentali sulla sicurezza delle crociere che persistono ancora oggi. Secondo Ross Klein, esperto del settore ascoltato dal Senato degli Stati Uniti, nel 2019 si è registrato un boom di crimini sulle crociere mai visto prima. Kendall Carver, che ha perso sua figlia Merrian a bordo della Celebrity Mercury, ha fondato nel 2006 l’associazione International Cruise Victims (ICV), che raccoglie un drammatico archivio di vittime delle crociere.

L’approvazione del Cruise Vessel Security and Safety Act (CVSSA) nel 2010 ha reso obbligatorio per le navi denunciare all’FBI otto specifici reati gravi, ma secondo Klein, “se un crimine non rientra in tali categorie, non viene denunciato”.

Le moderne navi da crociera sono vere e proprie “città galleggianti”, luoghi immensi nei quali è facile nascondere qualcosa a bordo e inquinare le prove senza che nessuno se ne accorga. Una nave da crociera media misura 362 metri di lunghezza e 72 di altezza, con migliaia di persone a bordo.

Royal Caribbean e la sicurezza oggi

La Royal Caribbean, compagnia proprietaria della Rhapsody of the Seas, ha implementato negli anni numerose misure di sicurezza. Secondo la compagnia, “la sicurezza degli ospiti e dell’equipaggio rappresenta una priorità ed è alla base di ogni attività, con misure che spesso superano quanto richiesto dalle autorità”.

Oggi tutte le navi Royal Caribbean sono progettate secondo le direttive dell’International Maritime Organization e rispettano i parametri del U.S. Cruise Vessel Security and Safety Act, che regolano aspetti come l’altezza delle ringhiere, il controllo degli accessi e i sistemi di videosorveglianza.

All’inizio di ogni crociera, tutti gli ospiti e l’equipaggio devono partecipare a un’esercitazione di sicurezza obbligatoria, durante la quale imparano cosa fare in caso di emergenza. Il punto di raccolta viene stampato sul badge personale di ogni passeggero.

Epilogo: una famiglia che non si arrende

Oggi, mentre la Rhapsody of the Seas continua a solcare i mari portando nuovi passeggeri verso sogni di vacanze perfette, la famiglia Bradley vive ancora nell’incertezza. Le interviste con i genitori Ron e Iva e il fratello Brad nella docuserie sono “crude e inquietanti”, mentre continuano a riflettere sulle prove e sui potenziali eventi di quella notte.

La storia di Amy Bradley ci ricorda che dietro al mondo dorato delle crociere, fatto di panorami incantevoli e feste scintillanti, possono celarsi ombre profonde. Ma ci insegna anche il potere dell’amore familiare e della determinazione: ventisette anni dopo, i Bradley continuano a cercare risposte, sperando che qualcuno, da qualche parte, possa finalmente dire loro cosa è successo alla loro Amy in quella maledetta mattina di marzo.

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